In commercio è ormai diffusa la “carne vegetale”, costituita da preparati ricavati da verdure, cereali, legumi o dalle loro proteine isolate. Recenti sperimentazioni di laboratorio trasferiscono questo approccio anche a diversi tipi di frutta. Una di queste sperimentazioni è costituita dall’Ecovado, un alimento cremoso di colore verde chiaro, ottenuto da una combinazione di ingredienti vegetali, che simula il frutto dell’avocado.

Attualmente l’avocado è un alimento molto gradito, nonostante la sua produzione richieda un’elevata quantità di energia e di risorse: ogni avocado necessita di 320 litri di acqua per crescere a cui aggiungere l’energia necessaria per la sua spedizione nei vari Paesi del mondo. Inoltre, gli avocado sono una delle colture più delicate da esportare, in quanto facile da ammaccare. Lo sviluppo di monocolture necessarie per soddisfare la domanda globale sta provocando la deforestazione di alcuni paesaggi.

Per elaborare la ricetta dell’Ecovado, Arina Shokouhi, designer di origine iraniana, diplomata al Master in Material Futures della Central Saint Martins, ha collaborato con il ricercatore alimentare Jack Wallman del Food Innovation Center dell’Università di Nottingham che supporta la sperimentazione delle piccole imprese, che l’ha aiutata a identificare la composizione chimica e molecolare degli avocado e le ha indicato come trovare sostituti adeguati. Il prototipo di Ecovado ottenuto, finalizzato per il mercato britannico, utilizza principalmente olio di fave, nocciole, mele e olio di colza.

Avvicinare il sapore e la consistenza dell’avocado con solo ingredienti naturali e a basso impatto ambientale è stata una sfida complessa, in quanto le fave possono contenere molti composti amari, come i tannini, e possono avere un sapore simile ai fagioli. Per rendere più verosimile il gusto, è stata aggiunta la crema di nocciole, che, inoltre, ha aumentato la cremosità del composto. Altri ingredienti sostitutivi, apparentemente ideali, come l’olio d’oliva, che è simile al grasso di avocado, non sono stati utilizzati perché provenienti da troppo lontano, mentre l’obiettivo era quello di utilizzare ingredienti di prossimità. Pertanto, l’olio di colza spremuto a freddo è stato selezionato per l’ampia disponibilità di coltivazioni nel Regno Unito e per la somiglianza del suo contenuto di acidi grassi con l’avocado.

La raffinata composizione è resa ancor più verosimile essendo inserita in una finta pelle di avocado, molto realistica, a base di cera colorata con pigmenti alimentari. Anche la buccia è biodegradabile e compostabile. Invece, il nocciolo aveva varie opzioni, tra cui una sfera di semi all’interno di carta riciclata, che avrebbe potuto essere piantata in giardino per far germogliare dei fiori di campo, oppure, quella prescelta in quanto più semplice, con una noce, una castagna o una nocciola.

L’obiettivo è quello di consolidare la produzione e la distribuzione di Ecovado, per ridurre il consumo di avocado nei paesi in cui il frutto non viene coltivato.

Testo e immagine tratti da https://www.dezeen.com/2022/07/05/british-ecovado-low-impact-alternative-avocado-food-design/