Autonomia alimentare nello spazio

 

Coltivare nello spazio, un sogno che si sta realizzando. Space V (Space Vegetables) start up e spin off dell’Università di Genova che opera nell’ambito della ricerca per la coltivazione di piante nello spazio, ha realizzato un prototipo di serra adattiva per la coltivazione di verdure e piante nello spazio. Space V è stata fondata bel 2021 da Franco Malerba, il primo astronauta italiano, ingegnere ed ex manager di Thales-Alenia Space. Questa serra spaziale verrà mandata in orbita con le future stazioni orbitanti del programma Artemis della NASA. La tecnologia brevettata da Space V si chiama Adaptive Vertical Farm (AVF) e riesce a raddoppiare la resa produttiva delle piante rispetto alle serre verticali tradizionali. La ricerca ha l’obiettivo di soddisfare le esigenze nutrizionali degli astronauti in missioni di lunga durata riducendo i consumi energetici e può essere utilizzata anche sulla terra in ambienti estremi come sommergibili, piattaforme offshore, deserti o zone polari. La serra è dotata di un meccanismo di scambio d’aria con la cabina che cattura la CO2 prodotta dall’equipaggio e restituisce l’O2 prodotto dalle piante.

 

L’Italia, uno dei primi fondatori dell’Agenzia spaziale europea, ha una lunga tradizione nello spazio con i programmi ESA e i programmi nazionali sostenuti dall’Agenzia Spaziale Italiana, ha sempre occupato un ruolo da protagonista nella ricerca e nella tecnologia. Circa il 50% dei moduli pressurizzati della Stazione Spaziale Internazionale sono fabbricati in Italia. Il nostro Paese fa parte del programma NASA Artemis partecipando alla costruzione del Moon Gateway, gestito dall’ESA per le missioni sulla Luna e su Marte.

Il prototipo di serra spaziale sarò presentato alla prossima edizione di Euroflora a Genova.