Il punto sull’agritech
Si è svolto il 3 aprile 2025 il convegno intitolato “Agricoltura “aumentata”: quando l’agritech incontra l’AI” organizzato da Ansa in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler (FBK) e sponsorizzato da Deloitte. Sono intervenuti Fabio Antonelli – responsabile OpenIoT, FBK; Nicola Baldo – CEO e co-founder, Spray Logics; Alberto Barbari – Programme Director, Eatable Adventures; Stefano De Alessandri – Amministratore Delegato, ANSA; Roberto Loro – Chief Technology Officer, Dedagroup; Marco Lucarelli – GenAI Hub Director, Deloitte; Michela Milano – Direttrice Digital Society, FBK e professoressa ordinaria Università di Bologna; Riccardo Rigon – Direttore Centro Agricoltura Alimenti Ambiente, C3A; Paolo Traverso – Direttore Strategia di Business, FBK; Alessandro Zorer – Chief Information Officer, Melixa.
Il progetto di digitalizzazione nel settore dell’agricoltura e della coltivazione è già in corso ma quali sono le sfide influenzate dalla tecnologia e dall’intelligenza artificiale?
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Michela Milano ha aperto i lavori con una descrizione dell’AI e dei relativi modelli descrittivi, predittivi, decisionali e generativi. Si parte da una quantità infinita di dati utili a descrivere un sistema, nel caso delle coltivazioni si osserva lo stato di salute delle piante o dei terreni per poi passare ai sistemi predittivi per prevedere la dinamica futura, pianificare e prendere decisioni. Infine i sistemi generativi basati su dati di uguale natura che vengono confrontati fra loro. Le applicazione dell’AI in agricoltura riguardano diversi ambiti: trattori e macchinari a guida automatica, sistemi per valutare lo stato di crescita e maturazione dei frutti per pianificare i raccolti, valutazione dello stato di salute delle piante e del suolo per procedere con interventi mirati (agricoltura di precisione), irrigazione intelligente per evitare gli sprechi, robot e droni per la raccolta, previsioni meteo-climatiche, utilizzo di satelliti e droni per osservazioni su terreni e analisi di immagini, supply chain dal raccolto alla tavola, gestione delle risorse energetiche, controllo qualità del cibo. Non solo l’AI è un’alleata nello svolgimento di lavori ma supplisce anche alla mancanza di forza lavoro che affligge il settore, come rilevato a novembre 2024 da Coldiretti. Sicuramente un tema importante è quello della sicurezza dell’AI. I sistemi di intelligenza artificiale devono essere affidabili, garantire privacy, trasparenza e tracciabilità, accountability e il benessere degli esseri umani, come stabilito dall’AI Act, il primo regolamento dell’Unione Europea sulla materia.
Fabio Antonelli ha parlato dei primi progetti a livello locale in Trentino con l’utilizzo del digitale come quello che riguarda la gestione dell’acqua e di Trentino digitale, il sistema informatico che raccoglie dati per offrire suggerimenti agli operatori del settore e risparmiare risorse economiche. Un esempio a livello nazionale è quello di Agritech, supportato da aziende e di Agriclima che studia l’impatto del cambiamento climatico sull’agricoltura, e il progetto europeo Agrifood Test che sviluppa l’utilizzo di strumenti digitali e robot presso le start up del settore.
Entusiasta e propositivo, Riccardo Rigon, ha esordito con il motto “più intelligenza per ettaro”, ovvero un auspicabile aumento della digitalizzazione in agricoltura. Chi è il contadino del futuro? Per Rigon è un laureato e ciò pone quesiti alla società e alle università. Il contadino laureato deve sapere gestire la propria azienda e utilizzare l’AI per affrontare le sfide del mercato e lavorare con maggiore soddisfazione, non basta più la sola passione per la terra. Il gap culturale è ancora presente e va superato per sviluppare la tradizione agricola. In Italia ci sono pochi giovani, c’è un oggettivo problema demografico, ma per attirare i giovani nelle campagne è necessaria una nuova formazione per trasformare il mondo del lavoro. Non può mancare la multidisciplinarità nella ricerca: diverse competenze devono dialogare per il progresso dell’intero settore. Un altro elemento da valutare è il singolo territorio con le sue specifiche peculiarità in veloce cambiamento, basti pensare alle nuove coltivazioni di viti nei Paesi scandinavi.
Paolo Traverso ha sottolineato l’importanza dell’applicazione della ricerca sul campo. Se la ricerca resta mera sperimentazione non produce valore. L’innovazione deve essere al servizio di aziende, pubblico e persone. È importante sviluppare tecnologie su misura e accessibili per le piccole aziende.
L’intervento di Marco Lucarelli si è focalizzato sull’importanza dei dati per assistere un’azienda nello sviluppo di processi di decisione e di business. Fondamentale è la condivisione dei dati di qualità e l’utilizzo di piattaforme e metodologie per analizzare dati che provengono dai pìù diversi ambiti e interpretarli nel modo corretto. L’intelligenza artificiale è ormai utilizzata in ogni settore nei processi organizzativi e consente di articolare business strategico. Secondo Lucarelli il grande salto si farà quando l’automatizzazione si fonderà con l’AI consentendo di prendere decisioni in tempo reale.
Roberto Loro ha ribadito la difficoltà di trovare competenze per il settore. I giovani sono pochi e molti vanno all’estero. E’ necessario stare vicino alle università e promuovere un dialogo fra studenti e aziende. Un altro tema affrontato è stato quello della resistenza nei confronti dell’intelligenza artificiale anche da parte dell’utente finale. Una materia che deve essere sviluppata e comunicata con trasparenza.
La tecnologia è lo strumento per affrontare e risolvere le problematiche in agricoltura dovute principalmente al cambiamento climatico, all’evoluzione geopolitica e al calo demografico. A sostenerlo Alberto Barbari che sottolinea anche l’importanza di avvicinare gli investitori alle start up del settore per favorire un programma di accelerazione dello sviluppo della filiera agroalimentare.
L’apicoltura è al centro dell’ecosistema, ha spiegato Alessandro Zorer di Melixa, società che si prende cura delle api attraverso la tecnologia con sistemi di monitoraggio digitalizzati per l’alveare. L’AI è utilizzata per progetti di monitoraggio e sistemi predittivi per salvaguardare la salute delle api che sono infallibili biosensori ambientali.
Infine Nicola Baldo di Spray Logics ha spiegato come i sensori installati sui macchinari agricoli possano rendere più precisi gli interventi di trattamento e irrigazione evitando gli sprechi e ottimizzare la raccolta.
In conclusione, la tecnologia deve adattarsi al contesto e non viceversa. Deve offrire soluzioni per problematiche concrete e adattarsi ai diversi territori, alle diverse tipologie di coltivazione, ai diversi climi e condizioni. La ricerca deve quindi aderire alla realtà e alle necessità delle aziende.
Con il termine agritech, abbreviazione di “agricultural technology”, si indica l’insieme di strumenti, pratiche e innovazioni tecnologiche – intelligenza artificiale inclusa – applicate al settore agricolo per migliorare la produttività, ridurre gli sprechi e promuovere metodi di coltivazione più rispettosi dell’ambiente. L’agritech è un campo in rapida evoluzione – e in cui FBK è impegnata in prima linea – che spazia dall’utilizzo di sensori IoT per monitorare i campi, all’impiego di droni per mappature aeree, fino a sistemi di automazione avanzati nelle serre.
Il convegno, organizzato dall’agenzia stampa in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler (FBK) e sponsorizzato da Deloitte, si terrà giovedì 03 aprile 2025, dalle ore 16:00 alle 17:30, a Povo (TN) presso la sede della Fondazione, in via Sommarive 18, e sarà un momento di approfondimento sulle applicazioni più recenti dell’intelligenza artificiale nel settore agritech.
Intervengono: Fabio Antonelli – responsabile OpenIoT, FBK; Nicola Baldo – CEO e co-founder, Spray Logics; Alberto Barbari – Programme Director, Eatable Adventures; Stefano De Alessandri – Amministratore Delegato, ANSA; Roberto Loro – Chief Technology Officer, Dedagroup; Marco Lucarelli – GenAI Hub Director, Deloitte; Michela Milano – Direttrice Digital Society, FBK e professoressa ordinaria Università di Bologna; Riccardo Rigon – Direttore Centro Agricoltura Alimenti Ambiente, C3A; Paolo Traverso – Direttore Strategia di Business, FBK; Alessandro Zorer – Chief Information Officer, Melixa.
Moderato da Alessio Jacona, curatore dell’Osservatorio Intelligenza Artificiale di ANSA.it, e da Massimo Sebastiani, giornalista ANSA, il convegno è la seconda tappa nel 2025 del Roadshow che continua a valle del successo registrato con gli incontri di fine 2024 a Napoli (“L’Intelligenza artificiale nell’ecosistema dell’innovazione in Campania”) e Roma (“RE-Immagini – L’IA, l’umano e la co-creazione”), e il primo del 2025 a Modena (AI on the move – L’intelligenza artificiale al servizio dell’automotive e della mobilità). Il ciclo di conferenze proseguirà con altri appuntamenti che approfondiranno l’impatto dell’IA su settori come l’aerospace e la robotica.