Il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha confermato l’incremento della produzione florovivaistica italiana nel 2019. Il dato è diffuso da Myplant & Garden, la fiera di riferimento del comparto orto-florovivaistico italiano, che commenta l’onda lunga della crescita del settore ma getta ombre sul biennio 2020-21: “nel 2019 il valore della produzione florovivaistica italiana aveva superato i 2,7 miliardi di euro, ma il Covid ha pesantemente frenato il settore”.
I 2,7 miliardi di euro di valore alla produzione significano un saldo positivo di 160 milioni di euro sul 2018 e + 176 sul 2017: un aumento del 5,8% dovuto all’incremento delle piante in vaso (+8,9%) e il vivaismo (+3,3%), mentre canne e vimini – residuali nel computo del settore – hanno continuato a registrare un sensibile calo.

Sono circa 24.000 le aziende produttrici di piante ornamentali censite dall’Istituto Italiano di Statistica (15.000 delle quali coltivano fiori e piante in vaso e 8.000 sono vivai, per 13.000 ettari, sia in serra che a cielo aperto), concentrate soprattutto in 4 regioni: Liguria, che ha il primato delle aziende che coltivano fiori in piena aria; Toscana e Lombardia, dove sono presenti le principali attività vivaistiche ornamentali arbustive e forestali; Campania, dove le aziende sono specializzate soprattutto nella coltivazione di fiori in coltura protetta.

Bene anche l’export, che ha raggiunto il record di 903 milioni di euro, con un attivo di 371 milioni (306 nel 2018).
Il saldo commerciale positivo è riferibile principalmente alle piante da esterno (+294,5 milioni) che costituiscono il prodotto più esportato del comparto (41,9%), mentre al secondo e terzo posto si trovano le talee di vite e piante da frutto e di ortaggi, che coprono il 22,5% delle vendite del comparto, e le fronde fresche recise, con un valore delle vendite di 104 milioni di euro.
L’import italiano di prodotti florovivaistici proviene prevalentemente dai Paesi Bassi (71%), Germania, Spagna e Polonia.

I dati Eurostat dell’ultimo decennio mostrano un trend lineare (+7% la variazione tra il 2010 e il 2019) e registrano un valore complessivo della produzione europea nel 2019 di 22 miliardi di euro, per lo più distribuiti tra Olanda (30% della quota con fiori recisi, piante in vaso, bulbi, piante annuali e perenni), Italia (13% con fiori e piante in vaso), Germania (13% con vivai e piante da giardino), Francia (12%) e Spagna (10%).
Il Ministero fa anche riferimento alle prime stime sulle perdite del florovivaismo europeo nelle sei settimane di marzo e aprile, che ammonterebbero a circa 4,1 miliardi di euro: 1,065 miliardi di euro di danni per fiori e fronde recise, 1,131 miliardi di euro di danni per piante da esterni, 1,852 miliardi di euro per le piante in vaso e 72 milioni di euro per i bulbi. Nella sola Italia, il danno per le filiere coinvolte è stato stimato in 1,7 miliardi.

Myplant & Garden, perno internazionale del mercato florovivaistico italiano, dopo il mancato svolgimento nel 2020 e, ancora, la non possibilità di svolgimento nel 2021, fa ora appello “perché l’esistenza stessa del comparto fieristico italiano, che coinvolge oltre 200.000 imprese e genera più della metà dell’export del Paese, diventi una priorità per il Governo”.