02 aprile 2020

Riportiamo le precisazioni diffuse a mezzo social dal Ministro Bellanova

“Mi avete scritto in tanti, cittadini, piccoli imprenditori ma anche associazioni di categoria, chiedendomi delucidazioni circa il via libera che ho dato nei giorni scorsi alla vendita di fiori e piante da parte non solo dei vivai, ma anche dei fioristi, dopo la pubblicazione sul sito del governo della FAQ che trovate nell’immagine.
In queste richieste mi si pone il problema per cui il codice Ateco dei fiorai non è compreso nell’elenco delle attività che possono aprire contenuto nel DPCM #IoRestoaCasa.
L’obiezione è comprensibile e mi rendo io stessa conto che sia tutt’altro che semplice, purtroppo, districarsi tra norme, interpretazioni autentiche (cioè fatte da chi ha emanato la norma) e soprattutto successive applicazioni da parte di funzionari regionali, comunali o, ad esempio, agenti della polizia municipale che si trovano a dover capire se un negozio di fiori possa o non possa stare aperto. Sconfiggeremo sicuramente il coronavirus, verrebbe da dire, ma la burocrazia è più dura a morire.
Ciò nonostante, la risposta al quesito data dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che è la stessa autorità che ha emanato il Decreto, è chiara e netta: sì, la vendita anche al dettaglio di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso e fertilizzanti è consentita su tutto il territorio nazionale o almeno dove non prevalga una norma locale, indipendentemente dal codice Ateco.
Vi invito quindi a rivolgervi ai funzionari del vostro Comune mostrando la FAQ della Presidenza del Consiglio per provare a superare le naturali resistenze, dovute anche solo ad una comprensibile prudenza, che dovessero sorgere. Del resto, come ho già avuto modo di scrivere, questa mia insistenza deriva solo dalla necessità di assicurare quanti più canali di vendita possibili ad un settore importantissimo, quello del florovivaismo, che, al netto dei canali di commercializzazione, dà lavoro a 100mila persone e che in questi mesi fa una buona parte del suo fatturato annuale.
Questa crisi ci sta portando via persone care e limitando la libertà di uscire di casa, di vedere i propri amici, di portare un saluto a familiari anziani. Sta impedendo a molte persone di lavorare e contribuire al bilancio familiare. Portare fiori e piante nelle nostre case, sui nostri balconi, nei nostri giardini può essere un modo per regalarci un po’ di bellezza in queste giornate passate a casa, aiutando nel contempo un settore che è realmente in crisi e che rischia di buttare al macero gran parte della produzione di questa stagione.”

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27 marzo 2020

Preannunciata dalla Ministra Bellanova nella tarda serata di giovedì 26 marzo, è arrivata oggi la conferma da parte del Governo: è consentita la vendita al dettaglio di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti, ammendanti e di altri prodotti simili, ma in ogni caso essa dovrà essere organizzata in modo da assicurare il puntuale rispetto delle norme sanitarie in vigore”, spiega una nota di Palazzo Chigi sul proprio sito in merito a una FAQ (riportata in calce).
Myplant, insieme e in parallelo con molte realtà rappresentative del settore, aveva lanciato un appello al Capo del Governo e alla Ministra Bellanova perché fosse data attenzione alla crisi del settore orto-florovivaistico italiano, colpito duramente come mai accaduto in precedenza, proprio nel periodo in cui si concentrano consegne e vendite.
Un’attenzione dovuta per il valore economico e sociale del prodotto verde, fermo alle frontiere, nei magazzini, negli hangar, nelle serre e destinato al deperimento e alla distruzione.
Un’attenzione fatta di sostegno economico e possibilità di smercio delle produzioni.
Via libera dunque alla vendita di prodotti, anche con consegna a domicilio, che per gli italiani sono sempre più sinonimo di benessere psicofisico, sostenibilità, richiamo ambientalista, riparo dallo stress.
Oltre a essere parte di un trend dell’abitare in continua crescita, fatto di fusione tra spazi interni ed esterni, piccoli orti casalinghi, mini-serre domestiche, piccole ma preziose risorse alimentari.
E, ancor più, sono un’ottima ‘medicina’ ambientale: il verde domestico è un eccellente esempio di depurazione dell’aria negli ambienti chiusi, poiché assorbe, metabolizza e rende inerti molte sostanze inquinanti, dalle microparticelle a elementi chimici nocivi presenti nelle apparecchiature da ufficio e nei prodotti per la casa.