Attivare in Italia misure che portino alla defiscalizzazione delle opere a verde, sulla falsa riga del modello attivato per le ristrutturazioni edilizie, oltre a portare un beneficio per l’ambiente, per la salute della popolazione, a creare un volano economico e di occupazione non indifferente, a promuovere il bello, avrebbe anche la non trascurabile conseguenza di combattere l’abusivismo ed il sommerso, con un beneficio per l’erario che potrebbe contare su maggiori entrate per centinaia di milioni di euro all’anno.

Dai calcoli fatti – secondo Coldiretti – a fronte di una defiscalizzazione che costerebbe all’erario qualche decina di milioni di euro, l’effetto emersione del sommerso consentirebbe di recuperare per le casse dello Stato centinaia di milioni di euro, attualmente legati all’abusivismo ed al nero di improvvisati pseudo-giardinieri e pseudo-manutentori del verde.
La crisi economica non è un buon motivo perché si chiudano gli occhi di fronte ad un fenomeno, quello degli abusivi del verde, che mette a rischio l’attività di chi invece lavora alla luce del sole, versando le tasse dovute, pagando salari e contributi ai dipendenti e creando valore e bellezza per la collettività. Non solo, la carenza di professionalità degli abusivi mette a rischio il verde privato e pubblico, senza trascurare le problematiche fitosanitarie che la gestione non professionale di piante malate o infestate da parassiti può determinare.

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