by Marco Migliari 

Lo Svalbard Global Seed Vault può essere considerato un deposito per conservare le sementi del mondo, una sorta di “fondo genetico delle piante”. Sorge sull’isola norvegese di Spitsbergen, a metà strada tra l’Europa continentale e il polo Nord, e apre il suo tesoro di biodiversità solo tre volte l’anno, per proteggerlo dal contatto con gli agenti esterni. Riceve nuovi lotti di sementi provenienti dalle banche genetiche di tutto il mondo, per oltre 6.000 specie e 1.200.000 distinti campioni di semi, che rappresentano più di 13.000 anni di storia agricola.

Il Seed Vault funziona come una cassetta di sicurezza in una banca. La banca è proprietaria dell’edificio e il depositante possiede il contenuto della sua cassetta. Analogamente, il governo della Norvegia è padrone della struttura e l’accordo chiarisce che la Norvegia non rivendica la proprietà sui campioni depositati, che rimane al depositante, che ha il diritto esclusivo di accedere a quei materiali nel caveau dei semi. Nessuno ha accesso ai semi di qualcun altro. Inoltre, la banca ha avuto un ruolo cruciale nell’evitare la dispersione del patrimonio genetico vegetale a causa di guerre o incidenti naturali o mancanza di finanziamenti delle banche di origine. Per esempio, la banca genetica nazionale delle Filippine è stata danneggiata dalle inondazioni e successivamente distrutta da un incendio, le banche genetiche dell’Afghanistan e dell’Iraq sono andate completamente perdute, mentre una banca genetica internazionale in Siria non è più disponibile. A questo proposito, la Siria, a causa della guerra civile non è stata in grado di garantire la conservazione di alcune specie di grano e di orzo. Per questa ragione, nel 2015 venne fatto il primo prelievo nella storia del Global Seed Vault, per rigenerare i semi perduti piantandoli in territori meno rischiosi, come Libano e Marocco.

Una cassaforte sotterranea 

Ribattezzata “doomsday seed vault”, letteralmente “la cassaforte dei semi del giorno del giudizio“ è stata realizzata nel 2008, attraverso un finanziamento del Governo norvegese di 8,8 milioni di dollari, con l’obiettivo di creare un luogo sicuro in cui stoccare il maggior numero di sementi possibile proveniente da ogni parte del mondo. Si tratta di un caveau sotterraneo situato a circa 120 metri dalla superficie terrestre e ricavato nelle pendici di una montagna di arenaria. Entrandovi si deve percorrere un tunnel, dove i semi vengono generalmente caricati su carrelli che portano agli spazi di conservazione veri e propri. Alla fine del tunnel si aprono tre grandi sale isolate dall’esterno da uno spesso strato di permafrost. La localizzazione della struttura è stata pensata perché, a queste latitudini, il terreno è di norma perennemente ghiacciato, condizione indispensabile per conservare i semi, come se fossero in una cella frigorifera naturale. Le porte sono ricoperte di ghiaccio e le pareti sono in calcestruzzo armato. 

Una volta entrati nella struttura, i semi sono sigillati in confezioni protette da spessi fogli di alluminio. La bassa temperatura e l’accesso limitato all’ossigeno garantiscono una bassa attività metabolica e ritardano l’invecchiamento dei semi. Mantenere un ambiente separato dall’esterno e soprattutto regolato a una temperatura precisa sotto lo zero è fondamentale per conservare i semi senza renderli sterili, né rischiare che marciscano. Per questa ragione il permafrost e la roccia spessa della montagna isolano l’edificio e mantengono stabile la temperatura a -18 °C. Questo avviene anche in caso di mancanza dell’energia elettrica che normalmente alimenta il sistema con cui la banca mantiene congelati i semi. 

Nonostante il luogo sia stato progettato come una cassaforte inattaccabile, tale da resistere a cataclismi come guerre nucleari o disastri naturali, è successo che la sicurezza della Seed Vault venga messa in pericolo dall’aumento delle temperature, che, specie a latitudini così estreme, sta pregiudicando interi ecosistemi. Si sono, infatti, verificate delle infiltrazioni d’acqua che avevano permeato la spessa corazza naturale che protegge la banca, senza però, fortunatamente, riportare danni ai semi. 

Recentemente le temperature nell’area dell’Artico stanno aumentando a un ritmo tre volte superiore rispetto alla media del pianeta. Per questa ragione, il governo norvegese ha realizzato un secondo tunnel di accesso in cui è stato posizionato un sistema elettrico in grado di refrigerare autonomamente le stanze in caso di emergenza, insieme ad apparecchiature utili a evacuare il calore in eccesso.

Comunque, qualora ci fossero forti problemi, si stima che ci vorrebbero circa due secoli per giungere a 0 °C. Uno studio di fattibilità, prima della costruzione, ha stabilito che il Seed Vault potrebbe conservare i semi della maggior parte delle principali colture alimentari del mondo per centinaia di anni. Alcuni, potrebbero potenzialmente rimanere vitali per migliaia di anni. Si tratta di una moderna “arca” in cui salvare la natura che ci è stata data e quella che siamo stati in grado di generare, proiettando la biodiversità nel futuro.

https://seedvault.nordgen.org/ 

https://www.croptrust.org/resources/ 

https://en.wikipedia.org/wiki/Svalbard_Global_Seed_Vault

Svalbard Global Seed Vault deposit ceremony. 25 February 2020. Photo: Cierra Martin for Crop Trust